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Lo Scrittore che Riapparse

Immagine del redattore: Vincenzo OrabonaVincenzo Orabona

Lo scrittore che riapparse

Che nel ciel muto parse


Non riuscì più a contenere

Le parol più buie e nere


E così di netto e schietto

Richiamò il suo intelletto


“ti conosco cuore mio,

A mancarti è il tuo oblio”


Disse forte ed intelligente

Al suo cuor, la sua mente


Ma dal petto affatto afflitto

Rispose fermo a quel conflitto


“tu sai come stuzzicare

E non raccolgo il tuo incalzare!


Se hai deciso di tornare

È perché io lo voglio fare!”


La sua mente allora smise

E con un ghigno gli sorrise


Ed il cuor che capì tutto

“ah che infame farabutto!”


Non c’era nessuno che sceglieva

Se non il dolor che permaneva


Dove sia il cuore che la mente

Trovaron ingiusto ed inclemente


Quel supplizio non dipendeva

Se non da un altrui che li malediceva


Così entrambi, or docili e codardi

Lasciaron le spade e i loro dardi


E dissero insieme con gran voce

Sbarazzandosi di tale croce


“Oh scrittor, non restar lì passivo

Per te vi è solo un palliativo


Per la tua anima delusa

A vezzeggiar… c’è la tua Musa”


23 luglio 2019

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